La Fondazione Verga, seguendo i suoi fini statutari che abbracciano lo studio di Verga e del
Verismo italiano, intende approfondire la conoscenza della testualità verista nel suo
complesso, costruendo un corpus organico di edizioni originali da sottoporre poi a
trattamento lessicografico. I risultati del progetto avranno un duplice orientamento e un
duplice scopo:
a) divulgazione culturale per i lettori comuni;
b) diffusione
nella comunità scientifica (ambito filologico-critico, storico-letterario e
storico-linguistico).
Dal 2015 nel sito della Fondazione Verga si sta costituendo un
corpus dei corpora in cui sono confluite le riproduzioni digitali, liberamente
scaricabili, di romanzi, novelle e opere teatrali di autori veristi. Si sono messi in rete i
testi più rappresentativi del patrimonio testuale del Verismo italiano: agli autori
siciliani (Verga, Capuana, De Roberto) si stanno affiancando autori e autrici di tutte le
regioni italiane, in modo da consentire una lettura trasversale che metta in luce la
condivisione di strategie diegetiche e stilistiche.
A questo obiettivo mira il VIVer, che infatti includerà, oltre al lessico, la dimensione fraseologica e idiomatica per fornire una visione organica e sinottica di tali livelli di lingua. Grazie a uno spoglio esauriente dei testi, condotto secondo le più attuali tendenze della lessicografia informatizzata, si intende approntare uno strumento essenziale per la conoscenza delle opere veriste. Un altro obiettivo del VIVer è il confronto del lessico verista con il lessico italiano contemporaneo testimoniato dal VoDIM (Vocabolario dinamico dell’italiano moderno), ideato e predisposto dall’Accademia della Crusca nell’ambito di un progetto PRIN (Progetto di Interesse Nazionale) finanziato dal MIUR di cui Gabriella Alfieri, Presidente del Consiglio Scientifico della Fondazione Verga, coordina l’unità di ricerca dell’Università di Catania. Le novità che lo caratterizzano sono molte, tra cui il taglio cronologico (italiano postunitario, dal 1861 a oggi) e “dinamicità”, che consentirà l’interrogazione telematica di un corpus “variabile” e “bilanciato”. Il Vo.dim, di cui il VIVer riproduce il modello – grazie a una convenzione tra Accademia della Crusca e Fondazione Verga - è progettato per essere disponibile in Rete per essere consultato liberamente, in risposta a intenti e bisogni del singolo utente. Il “vocabolario dinamico” potrà dunque variare a ogni consultazione il lemmario e gli esempi selezionati dalla ricerca dell’utente, lasciandogli la scelta in base alle sue curiosità e alle esigenze del momento.
Una seconda novità, sia del Vo.dim che del VIVer, sarà la datazione delle singole accezioni che attualmente è fornita solo da qualche dizionario etimologico italiano. La scelta di basare la lemmatizzazione su un corpus di riferimento costituito da edizioni originali dei testi consentirà di qualificare e datare l’ingresso nella lingua nazionale di un patrimonio lessicale e fraseologico ancora in gran parte ignorato o sottovalutato.
Il VIVer è l’ideale prosecuzione di una linea di ricerca perseguita nei decenni scorsi da Accademia della Crusca e Fondazione Verga: il primo tentativo in questa direzione è costituito dalle concordanze de I Malavoglia elaborate nei primi anni Ottanta dall’Accademia e generosamente donate in forma di tabulati alla Fondazione; un secondo tentativo sperimentale fu svolto nel 1983 in collaborazione tra la Fondazione Verga, la Scuola Normale Superiore di Pisa e l’Accademia per lemmatizzare i costrutti aggettivali nel romanzo Eva.